Si chiamano FuelCellSticker e sono l’ultimo ritrovato tecnologico della svedese MyFC. Fuel Cell supersottili in grado di ricaricare lettori mp3, telefoni cellulari e computer portatili.

Non si tratta di un’idea assolutamente nuova, ma lo spessore ridottissimo di queste fuel cell (0,3 centimetri) le pone all’avanguardia della ricerca in questo campo.

Caratteristiche tecniche? Ogni singola cella è in grado di provvedere 0,9 watt di potenza a 0,5 volts.

Presto quindi niente più cavi di alimentazione e tanto meno batterie tossiche da smaltire.

MyFC sostiene che questa nuova cella consentirà di eliminare dai congegni elettronici componenti come la ventola e la pompa di raffreddamento, abbassando così i costi di produzione.

Il prodotto però non è ancora in commercio ma, dicono dalla Svezia, arriverà presto.

Fin qui tutto bene, ma a me rimane sempre il solito dubbio ogni volta che si parla di idrogeno. Sì, perché le celle saranno alimentate a idrogeno e come sapete l’idrogeno si ottiene per elettrolisi dell’acqua.

Ora, l’elettrolisi è un processo nel quale il passaggio di corrente elettrica causa la decomposizione dell’acqua in ossigeno e idrogeno gassosi. Ma se io devo usare corrente elettrica per ottenere corrente elettrica il rischio è che il bilancio energetico risulti alla fine negativo.

Ecco ciò che mi piacerebbe sapere dagli amici svedesi. A parità di energia prodotta dalle celle quanta ne è stata utilizzata per ottenere il suddetto idrogeno. Questa è una curiosità che, una volta svelata, mi farebbe ricredere sull’utilizzo di questo vettore energetico.

Che ne pensate di questa idea sviluppata da uno studente di architettura dell’Arizona? Sfruttare le autostrade per produrre energia eolica, sistemando gli impianti (come si può vedere nell’immagine) su strutture simili a quelle dove ora è posta la segnalatica stradale. Secondo Joe infatti, si potrebbe sfruttare il movimento dell’aria provocato dal passaggio delle autovetture e ogni singolo impianto, composto di due turbine, sarebbe in grado di produrre 9600 Kwh di energia all’anno, sufficiente per il fabbisogno di circa 700 appartamenti. E immagino che nessuno oserà lamentarsi, in questo caso, dell’impatto paesaggistico delle turbine… Via Inhabitat.

Aggiornamento: Come ci ricorda Luca il progetto assomiglia un po’ a quello di Luigi Castagna di cui parlammo tempo fa.