Sicurezza, tre Paesi bocciano le centrali nucleari Epr come quelle che si vogliono costruire in Italia

Non solo costi stratosferici. Presentano seri problemi di sicurezza le centrali nucleari Epr come quelle che si vogliono realizzare in Italia: è necessario rivederne un caposaldo progettuale. Ce li hanno spacciati come gioiellini di terza generazione…

Le autorità nazionali di Francia, Finlandia e Gran Bretagna, i Paesi europei che stanno realizzando o prevedono di realizzare centrali nucleari Epr, hanno pubblicato un comunicato congiunto. Rilevano che i sistemi di controllo e di sicurezza sono interconnessi: invece il secondo deve essere in grado di funzionare quando il primo va Ko.

Produce i reattori Epr la compagnia francese Areva, controllata dallo Stato. Oltre ai due che sta costruendo in Cina, ne sta realizzando uno in Francia a Flamanville: L’Enel collabora con una quota del 12%; il quotidiano francese Le Monde ha rivelato qualche tempo fa che nel cantiere di Flamanville vengono formati tecnici italiani in vista della costruzione degli Epr in Italia.

In Finlandia la realizzazione di un reattore nucleare Epr è in corso a Olkiluoto. Il cantiere ha accumulato tre anni di ritardo e maggiori costi pari al 50%. Inoltre l’autorità finlandese per la sicurezza nucleare ha minacciato di non approvare l’entrata in funzione del reattore se Areva non presenterà un progetto adeguato per i sistemi elettronici di controllo e sicurezza. La definizione dice tutto: sono il cuore e il cervello del reattore.

Infine, reattori Epr sono previsti anche dal piano nucleare inglese. L’autorità nazionale britannica per la sicurezza nucleare ha informato Areva che la loro costruzione potrebbe essere bloccata qualora non venissero risolti i problemi che si presentano in Finlandia.

Fin qui i problemi che si sono manifestati in passato. Ora si apre un capitolo nuovo. Le autorità nazionali per la sicurezza nucleare di Francia (Asn), Finladia (Stuk) e Gran Bretagna (Hse/Nd) hanno pubblicato un comunicato congiunto. Dicono in sostanza che, oltre a tutti quelle già rilevate, c’è una questione di fondo.

Si tratta dell’interconnessione tra il sistema di controllo del reattore e il sistema di sicurezza. Invece, dicono, è importante che i due sistemi siano indipendenti. Il sistema di sicurezza assicura protezione dal guasto o dal funzionamento difettoso del sistema di controllo: e dunque i due sistemi non devono guastarsi insieme.

Le tre autorità nazionali dicono che Areva ha accettato la richiesta di rivedere l’architettura progettuale del reattore.

Si tratta di modificare un caposaldo concettuale della concezione degli Epr, non di un dettaglio tecnico. Eppure a noi continuano a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono sicure…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.