In arrivo spot pro-nucleare. Ma all’estero le autorità per la sicurezza criticano i reattori Epr

Berlusconi vuol convincere gli italiani che i reattori nucleari Epr di prossima costruzione sono sicuri. Per questo sono in arrivo spot sulla Rai. Il Presidente del Consiglio lo ha ribadito proprio nell’anniversario del disastro di Chernobyl.

Menomale che in altre circostanze ci siamo sentiti dire: le tv non spostano l’opinione pubblica, le tv non spostano un voto.

Spot o non spot, le autorità per la sicurezza nucleare dei Paesi dove sono in costruzione reattori francesi Epr (di funzionante, non ce n’è ancora nessuno) hanno sollevato problemi molto seri.

Questi problemi riguardano (oltre ai i tubi) soprattutto l’interconnessione strutturale dei sistemi di controllo e di sicurezza.

Significa che se si guasta il primo, il secondo può andare ko. Proprio nel momento in cui dovrebbe rendersi utile.

Se questo problema non verrà risolto (e per farlo bisognerebbe modificare l’architettura concettuale del reattore) La Gran Bretagna medita di bloccare la costruzione dei previsti reattori Epr.


E poi c’è un documento confidenziale proveniente da Électricité de France, che è stato reso pubblico dalla rete Sortir du Nucléaire.

Secondo questo documento – considerazioni di tecnici, non illazioni e speculazioni del primo venuto – le caratteristiche intrinseche dei reattori Epr implicano un serio rischio di esplosione. Proprio come a Chernobyl.

E a proposito di Chernobyl. Adesso vi mostro un filmato nel quale militari dell’Armata Rossa, minatori e volontari sono ripresi mentre affrontano a mani nude il mostro scatenato, nell’aprile di 24 anni fa.

Molti di loro sono morti, anche se non rientrano nel computo ufficiale delle vittime. E’ morto nel giro di poche settimane anche l’autore delle immagini.

Il video è un piccolo, personale omaggio alla memoria di coloro ai quali, secondo me, tutta Europa è debitrice.

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